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ALCUNE INFORMAZIONI SU DI ME

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Torino , Italy
Da 13 anni sono referente per la dislessia, da 3 Funzione Strumentale per l'inclusione del mio istituto. Insegno da 26 anni nella scuola primaria. Dal 2019 collaboro con l'associazione O.S.D a.p.s ( Organizzazione a Sostegno dei Disturbi dell'età evolutiva) come referente per il Piemonte e la Valle d'Aosta ( osdpiemonte@gmail.com ) Sono autrice della favola "Lucertolina e Mirtillina" del libro per bambini sui DSA "Abracadabra Lucertolina". Alcune mie favole sono state pubblicate in altri due libri per bambini editi dalla casa editrice Mammeonline; curo il forum D.S.A su un sito per mamme;ho relazionato ad incontri e convegni sui disturbi specifici dell'apprendimento. Ho presentato il libro sui D.S.A, di cui sono coautrice, al Salone del Libro di Torino. Ho conseguito la specializzazione polivalente presso l'Istituto G Toniolo di Torino, con il massimo dei voti.

domenica 7 febbraio 2010

articolo interessante su "l'unione sarda"

a questo indirizzo http://giornaleonline.unionesarda.ilsole24ore.com potrete l'eggere un interessante articolo da titolo "le ultime ricerche neurologiche hanno evidenziato un'archoittetura cerebrale molto vivace" La giornalista Veronica Latini fa riferimento all'origine genetica della dislessia, a come la scuola non sia ancora debitamente attrezzata per sviluppare le potenzialità dei bambini con DSA e come i pregiudizi, ancora radicati in gran parte della popolazione, possano influire negativamente sulla sfera emotiva di questi bambini abbattendo al loro autisma. I bambini dislessici si sentono spesso inadeguati, stupidi e non accettati, in realtà hanno capacità molto importanti come quella di saper osservare attentamente i particolari della realtà che li circonda, o l'avere una buona immaginazione.

sabato 6 febbraio 2010

CORSO BIENNALE DI SPECIALIZZAZIONE PER L'INTEGRAZIONE DI ALUNNI MINORATI DELL'UDITO

Con la CR n°28 dell'11/12/09 s'informa che il MIUR ha autorizzato un corso biennale di specializzazione per il conseguimento del diploma per l'insegnamento agli alunni sordi, da svolgersi a cura dell'Istituto Statale di Istruzione Specializzata per sordi Magarotto di Roma. Sul sito http://www.isiss-magarotto.it/ trovate il bando di selezione per titoli ed esami per l'ammissione al corso.
A Torino è presente L'IPSIA Magarotto sede aggregata dell'istituto Magarotto dove, potenzialmente, potrebbe essere attivato medesimo corso.

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Se non fosse che ho un lavoro e una famiglia che m'impegnano molto, confesso che tornerei a scuola : ho un grande interesse verso la didattica per gli audiolesi, infatti la mia tesi di specializzazione polivalente era sul bilinguismo nel bambino sordo, se non avessi avuto l'incarico anniuale appena specializzata, avrei frequentato il corso di LIS (lingua italiana dei segni)

mercoledì 3 febbraio 2010

DUE AMICI, TANTO AFFETTO


In un bosco, non tanto lontano dalla città di Londra, un bambino giocava con il suo cane Leone . I due amici passavano insieme gran parte della giornata. Un giorno, però, dopo pranzo, Giulian, il bambino, dovette recarsi in città così il cane fu legato a una lunga catena perchè non scappasse. Il cane rimase buono, buono per un po' ma poi, stufo di aspettare l'arrivo dell'amico, decise di liberarsi e andare ad esplorare la città. Non era mai stato nel bosco dai grandi alberi di cemento, tutti ne parlavano e la sua curiosità era cresciuta di giorno in giorno.

La città gli apparve subito molto interessante anche se non c'era alcun paragone con il "suo" bosco, quello pieno di alberi e fiori in cui era solito trascorrere le giornate in compagnia dell'amico Giulian. Mentre girovagava tra un quartiere e l'altro lasciando la traccia del suo passaggio in ogni angolo, si scontrò con un gatto. Il povero micio, aveva un'epressione davvero disperata: si era perso! Anche lui non era mai stato in una città ma i suoi padroncini lo avevano caricato in auto per poi abbandonarlo al primo angolo. Micio era rimasto ad attenderli per ore, impaurito dalla maestosità degli alberi di cemento, dai passi delle gente, dai rumori assordanti di quegli strani animali con le zampe rotonde e di gomma. Quando vide che nessuno tornava indietro a riprenderlo decise di avventurarsi nel grande bosco di cemento alla ricerca dei suoi padroncini, ma alla fine non sapeva più dove si trovava, nè qual era la strada per tornare all'angolo dov'era stato abbandonato. Leone, raccontò al nuovo amico che lui era arrivato da solo al bosco di cemento che gli umani chiamavano città, in quanto si era stufato di aspettare il suo padroncino Giulian legato a una catena. Micio, allora, decise di mostrare la città a Leone, in compagnia di un amico si sentiva meno impaurito. Leone aveva tanto sentito parlare della città dal suo padroncino, ne era rimasto incantato, ma subito si accorse che la città era piena di pericoli: gente che camminava a tutta velocità rischiando di calpestarli, se poi ci si avventurava sulle strade si poteva finire schiacciati dagli animali con le gomme, che tutti chiamavano macchine . Senza parlare del rumore : biiiiiiiiiiiitttttt, potpot, prrrrrrrrrrrrrrrrr...

Cammina, cammina arrivaro davanti a un centro commerciale, era maestoso con tante vetrine colorate e dentro ad ogni vetrina c'erano strane persone immobili, sempre sorridenti con abiti sgargianti. Guardarono meglio per vedere se tra quelle c'erano i loro padroncini, ma nulla! Così decisero di andare oltre. Accanto al centro commerciale c'erano tanti negozi, tutti con grossi vetrine ed in ognuno c'erano cose diverse: in uno quegli strani peli che gli umani si mettono addosso per coprire la pelle; in un altro tutta una serie di leccornie tanto che i due amici rimasero a lungo a fissarla. Infine si trovarno di fronte a una vetrina dentro alla quale c'erano delle enormi gabbie con rinchiusi cani e gatti proprio come loro. Erano tutti dei cuccioli, alcuni sonnecchiavano, altri si alzavano sulle zampe abbaiando un "ciao amico portami via" o miagolando un triste "vieni a prendermi non mi piace questa gabbia!" Leone e Micio si guardarono e capirono che quello non era un bel posto, tutte quelle gabbie in cui erano rinchiusi quegli animali li spaventarono talmente tanto che iniziarono a correre , a correre e a correre fino a quando, improvvisamente, si trovarono nel bosco, quello vero fatto di alberi veri, con le foglie verdi verdi, i fiori profumati, i funghetti e i sentieri di ghiaia fine, fine. Il bosco fatto di voci di animali e non di rumori assordanti. Leone riconobbe il suo bosco. Micio spiegò a Leone che non era mai stato in un bosco grande come quello e aveva paura. Il cane rassicurò subito l'amico dicendogli che invece lui lo conosceva bene e quindi lo avrebbe guidato fino alla casa di Giulian . In un batter d'occhio si trovarono nel cortile della casa, anche Giulian era appena tornato dalla città.. Leone gli si avviccinò scodinzolando, Micio si fece avanti timido. Appena Giulian vide Micio lo prese in braccio: aveva sempre desiderato avere un gatto. Micio finalmente era felice perchè aveva trovato una nuova casa, un nuovo padroncino e un nuovo amico. Da quel giorno Giulian, Micio e Leone diventarono amici inseparabili.


(Francesca P. anni 8)


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Questa storia è stata inventata da Francesca P, 8 anni e partecipa al concorso "favole per bambini scritte dai bambini" di Nonnanna.

A questo indirizzo mail potete trovare il regolamento per il conocorso al quale possono partecipare i vostri bimbi (figli e/o alunni) : http://concorsolinventafavole.blogspot.com . Vince la favola che riceve più commenti quindi....votate FRANCESCA ;o) (se vi piace la sua favola, ovviamente!)